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Esofagite: Un fastidio da non sottovalutare
09 febbraio

Esofagite: Un fastidio da non sottovalutare

Quando si parla di esofagite ci si riferisce a un’infiammazione dell'esofago, che è quella parte del sistema digerente che il cibo deve percorrere per arrivare nello stomaco.

Si tratta di un fastidio da non sottovalutare dato che, sebbene la forma più comune sia correlata al reflusso gastroesofageo, altre forme sono provocate da infezioni che si possono presentare in individui con un sistema immunitario debilitato e in altri casi.

Come si presenta l’esofagite?

L’esofagite da reflusso gastroesofageo è generalmente caratterizzata da:

  • sensazione di pienezza e gonfiore;
  • bruciore di stomaco, spesso dopo mangiato e che si acuisce quando stesi;
  • rigurgito amaro o acido in bocca;
  •  

Meno comunemente, ma spesso associati al reflusso, sono il dolore al petto simile a quello dell’attacco cardiaco: in ogni caso raccomandiamo di stare tranquilli e, quando il dolore è accompagnato da respiro corto e/o dolore al braccio, è meglio escludere prima i disturbi cardiaci consultando un medico.

Le esofagiti causate da infezioni da funghi, come la candida albicans, o da virus, come quello dell’herpes simplex (HSV) , generalmente portano a:

  • deglutizione dolorosa o comunque difficoltà nella deglutizione;
  • bruciore e dolore di stomaco;
  • scarso appetito e conseguente perdita di peso;
  •  

Cura

La cura farmacologica dell’esofagite da reflusso consta dell’assunzione di farmaci noti come “inibitori di pompa”, capaci di porre un freno alla produzione di acido cloridrico nello stomaco. La posologia e la durata della terapia devono essere indicate dal medico curante o dal gastroenterologo.

Contestualmente alla cura, è bene:

  • evitare fumo e alcol;
  • masticare bene e lentamente;
  • perdere peso se in sovrappeso;
  • assumere pasti piccoli e frequentemente;
  • evitare caffè, cioccolato, cibi grassi e speziati;
  • cenare almeno tre ore prima di andare a letto.

Quando invece l’esofagite ha cause infettive o è associata ad altri disturbi, la cura deve puntare alla rimozione dell'agente o della malattia che si trova alla base. In alcuni casi, il gastroenterologo potrebbe aver bisogno del confronto con un infettivologo o con uno specialista del disturbo associato.

Se vuoi approfondire l’argomento oppure porre qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

Tag esofagite, mal di stomaco

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