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Intestino irritabile? scopri i nostri consigli!
La sindrome del colon irritabile rientra tra i cosiddetti disturbi gastrointestinali funzionali, o, come si preferisce chiamarli oggi, disturbi dell’interazione tra cervello e intestino. Il colon irritabile, tra di essi, è probabilmente la condizione patologica più nota: è piuttosto comune, può colpire indipendentemente dall’età, dal sesso e dallo stato socioeconomico, ed è cronica.
In passato tale sindrome era considerata una condizione idiopatica, cioè senza una causa apparente, e si basava su una diagnosi di esclusione: si arrivava cioè a decretare la presenza di intestino irritabile solo dopo aver escluso tutte le possibili malattie che avessero in quale modo sintomi sovrapponibili. Oggi, come vedremo, non è più così, ma le cause restano ancora non ben definite. Non esiste neppure, al momento, una cura risolutiva, ma instaurando con il medico un costruttivo rapporto di fiducia la sindrome si può gestire al meglio.
Ecco, quini, i nostri consigli per prendersi cura dell’intestino irritabile:
Curare l’alimentazione e seguire uno stile di vita sano: ritmi regolari, riposare a sufficienza mangiare orari fissi e senza fretta, niente fumo e tanto esercizio fisico.
Sono consigliati gli alimenti naturalmente ricchi di fermenti lattici vivi come formaggi, latte e cereali fermentati.
In aggiunta, per seguire una dieta sana ed equilibrata è consigliato integrare nella propria alimentazione anche:
- frutta
- verdura
- cereali integrali
Insomma, una dieta sana, fonte di alimenti fermentati, fibre prebiotiche, acidi grassi Omega-3 e povera di zuccheri e di cibi industriali, permetterà al vostro intestino di rimanere in equilibrio!
Da non sottovalutare,poi, la correlazione tra problemi intestinali e ansia: esiste una correlazione fra benessere psichico e funzionalità dell’apparato gastrointestinale, e dunque fra ansia e mal di pancia, poiché le due parti si modulano reciprocamente attraverso alcune vie del sistema nervoso autonomo (responsabile del controllo delle funzioni fisiologiche involontarie) e complessi meccanismi ormonali.
Sazietà precoce, bruciore e gonfiore allo stomaco, dolori addominali, nausea, stitichezza o diarrea: sono i sintomi piuttosto comuni della dispepsia funzionale che si intensificano quando a causarli sono stress, nervosismo e preoccupazioni. Questo incide sull’equilibrio psicofisico e innesca un processo che destabilizza anche il sonno notturno, causando frequenti risvegli e sonno agitato, oppure accorciando notevolmente la durata del riposo. È dimostrato che questo travaglio notturno, oltre a causare stanchezza residua e nervosismo aggiuntivo, comporta tutta una serie di alterazioni biologiche negative, con effetti che si ripercuotono seriamente anche sulla salute gastrointestinale.
Per evitare di doversi affidare troppo ai farmaci esistono soluzioni alternative come l’assunzione di probiotici e prebiotici, sicuri e privi di controindicazioni, adatti alleviare i segni dei disturbi digestivi come stitichezza e diarrea.
Inoltre, un consiglio evergreen è quello di seguire uno stile di vita sano: ritmi regolari, riposare a sufficienza mangiare orari fissi e senza fretta, niente fumo e tanto esercizio fisico. Anche la respirazione e il rilassamento muscolare rappresentano un buon modo per combattere l’ansia e lo stress.
Se si vuole intervenire invece alla fonte del malessere, è utile migliorare il tono dell’umore e l’equilibrio psichico: assumere melatonina, in questo caso, si rivela utilissimo per migliorare nell’equilibrare gli stati umorali, regolare i ritmi circadiani e quelli di sonno-veglia, offrendo dunque anche benessere nel tratto gastrointestinale.