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Sbiancamento dentale: pro e contro
Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico che ha l’obiettivo di schiarire i denti.
Durante il trattamento alla poltrona al paziente viene applicato il prodotto sbiancante a base di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) o perossido di carbamide (usato nei trattamenti domiciliari perché a bassa concentrazione).
Ma andiamo a vedere insieme i pro e i contro di questa pratica.
Fra i vantaggi dello sbiancamento con laser troviamo la rapidità, in quanto l'effetto è visibile immediatamente e migliora nei giorni successivi.
Fra gli svantaggi possiamo trovare alcuni casi di fastidio o bruciore nei giorni seguenti al trattamento, il dover evitare alcune sostanze, come caffè e coloranti, e astenersi dal fumo per circa sette giorni
Infine, non possono utilizzare questo trattamento i pazienti con gravi patologie, allergia al gel, donne in gravidanza o allattamento, denti ipersensibili o danneggiati.
Il trattamento può rendere il dente transitoriamente più sensibile; per questo motivo il procedimento è sconsigliato ai pazienti che soffrono di sensibilità dentinale, di erosioni dentali e per chi presenta colletti scoperti.
Lo sbiancamento è quindi un trattamento estetico che permette al paziente di ottenere denti bianchi e lucenti, ma non è indicato per tutti.
Nei casi di pazienti con restauri conservativi o corone protesiche l’azione sbiancante non è efficace in quanto la reazione chimica avviene esclusivamente sui denti propri, sia vitali sia devitalizzati, ciò che cambia è la procedura utilizzata.
Concludendo, prima di uno sbiancamento è sempre consigliabile una seduta di igiene dentale per eliminare placca e tartaro. Perché “bianco è bello”, ma prima di tutto deve essere sano.